Ritrovarsi a Parigi con Gazdanov

«Bevo a chi crede nei miracoli. A ciò che sembra assurdo e alla vittoria di questo assurdo sul reale. Bevo all’invincibile potenza dei sentimenti irrazionali e aberranti, quei sentimenti che sono, da ogni punto di vista, incompatibili col cosiddetto buon senso. Bevo al disprezzo delle più elementari regole dell’analisi. Bevo all’insondabile ignoranza di chi crede che tutto si possa comprendere e spiegare, e alla miseria spirituale di chi dà loro fiducia.»

Gajto Gazdanov
Ritrovarsi a Parigi
Fazi Editore, 2016
Traduzione di Manuela Diez

Dopo la morte della madre, Pierre Fauré – un giovane uomo, semplice e perbene, contabile di una piccola impresa – lascia Parigi per trascorrere il mese di agosto in Provenza, ospite di François, un vecchio amico giornalista ritrovato per caso. Appena giunto a destinazione, Pierre s’imbatte in una giovane donna: è Marie, che appare sulla soglia della stanza che lo accoglie. François gli racconta di averla trovata ferita e incosciente sul ciglio della strada nell’estate del 1940. Non si sa niente di lei (Marie è un nome fittizio assegnatole da François dopo averla salvata): la sconosciuta non parla, non comunica in alcun modo; ha un aspetto penoso, lo sguardo perso nel vuoto; sopravvive allo stato brado e si comporta come un automa. Nelle sue condizioni, l’unica soluzione sarebbe l’internamento in manicomio. Pierre ne è profondamente colpito e decide di portarla con sé a Parigi per aiutarla a uscire dal limbo dell’oblio in cui è sprofondata. Solo un miracolo potrebbe salvarla. E grazie all’ostinazione, alla dedizione e alla pazienza di Pierre, il miracolo accade: Marie riuscirà a ritrovare la sua memoria, il suo passato e, soprattutto, la sua umanità. Anche Pierre sarà salvato dal suo stesso miracolo: provato dal peso di un’esistenza che, dopo la scomparsa della madre, avvertiva come inutile, ritroverà un senso alla sua vita.

Ritrovarsi a Parigi è un inno al potere salvifico dell’amore. Il protagonista di questo romanzo è un uomo ordinario che compie un gesto di straordinaria umanità. Il “ritrovarsi” del titolo allude chiaramente al ritrovare sé stessi. I dialoghi tra i personaggi, i loro ricordi e i loro pensieri coinvolgono il lettore in interessanti riflessioni.

Gajto Gazdanov – scrittore russo emigrato in Francia negli anni Venti del Novecento, tra i migliori della sua generazione – è un autore che merita di essere riscoperto e di godere di una maggiore fama. Con la sua penna elegante e fluida, intrisa di dolce malinconia, racconta qui una storia tenera che, pur peccando di ingenuità in alcuni punti, seduce con la sua delicatezza.

Si legge velocemente, si ricorda a lungo.

Valeria Auricchio

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