«Si sentiva molto giovane; e al tempo stesso indicibilmente vecchia. Affondava come una lama nelle cose; e al tempo stesso ne rimaneva fuori, osservava.»
Virginia Woolf
La signora Dalloway
Feltrinelli, 2021
Traduzione di Nadia Fusini
Un mercoledì mattina del giugno 1923, Clarissa Dalloway, cinquantenne signora dell’alta borghesia inglese, esce per comprare dei fiori in occasione del ricevimento che darà in serata a casa sua. Tra gli ospiti ci saranno Peter Walsh, l’innamorato respinto, appena tornato dall’India, e Sally Seton, l’amica adorata, da anni persa di vista. Per le strade di Londra passeggia anche, insieme alla moglie, Septimus Warren Smith: un giovane povero e traumatizzato dall’esperienza brutale della Grande guerra, in cui ha perso non solo l’amico Evans, ma anche la pace e il senno.
Clarissa e Septimus sono i protagonisti di questo romanzo ed è nel confronto tra queste due anime che risiede il significato ultimo dell’opera. Sconosciuti l’una all’altro, distanti, in antitesi, i due non si incontreranno mai ma, in qualche modo, arriveranno a sfiorarsi. Tra loro, un caleidoscopio di personaggi con un bagaglio esistenziale carico di ferite, ricordi, desideri, paure. Personaggi incisivi, sapientemente ritratti da Virginia Woolf che scava nel profondo di ognuno di essi.
Il romanzo si svolge nell’arco di una sola giornata eppure racconta tante storie, oscillando continuamente tra le memorie del passato e i momenti del presente, mentre il Big Ben scandisce il tempo con i suoi rintocchi solenni. Un’opera che parla di vita e di morte, di follia e di ragione, con un occhio critico sulla società inglese del primo dopoguerra. Il flusso narrativo trascina il lettore verso quel piacere che solo la lettura di una prosa straordinaria è in grado di offrire.
La signora Dalloway è uno dei capolavori dell’immensa Virginia Woolf. Per quest’edizione Feltrinelli è stato tradotto da Nadia Fusini. Quest’ultima ha firmato anche la bellissima introduzione che consiglio di leggere se si vuole conoscere e comprendere più a fondo il testo.