L’étoile Nicoletta Manni si racconta in un libro

«Non so quando ho iniziato a pensare alla danza come a un futuro possibile. Ballare è sempre stato il presente: un gesto quotidiano, naturale e necessario come rispondere all’istinto di bere o mangiare. Non ricordo una vita senza la danza, non esiste un prima.»

Nicoletta Manni
La gioia di danzare
Garzanti, 2023

Étoile del Teatro alla Scala di Milano, Nicoletta Manni – pugliese, classe 1991 – ripercorre in un libro edito da Garzanti le tappe e gli incontri che hanno segnato la sua carriera. Un racconto che parte dagli esordi e procede fino all’approdo tra gli astri più luminosi del firmamento tersicoreo: l’infanzia a Santa Barbara di Galatina, in provincia di Lecce, i primi passi con le scarpette da ballo mossi quando aveva neppure tre anni nella scuola di danza di sua madre Anna, l’ammissione all’Accademia del Teatro alla Scala, l’esperienza allo Staatsballett di Berlino; le masterclass con Carla Fracci e Alessandra Ferri, l’amicizia con Roberto Bolle, la collaborazione con danzatori, maestri e coreografi di fama internazionale, la complicità con il collega e marito Timofej Andrijashenko. E poi i sacrifici, le rinunce e il rigore che la disciplina della danza richiede.

Con la leggiadria che le è propria, servendosi di un linguaggio semplice e immediato, Nicoletta Manni narra la propria storia attraverso le tante vite che ha vissuto sul palcoscenico: dallo Schiaccianoci al Lago dei Cigni, da Giselle al Don Chisciotte, le meravigliose protagoniste del repertorio classico hanno infatti contribuito a fare di lei l’interprete che oggi tutto il mondo applaude. In qualche modo, queste eroine hanno inciso anche sulla sua personalità, forgiando la donna che è diventata. Perché nell’esistenza di ogni grande artista il confine tra l’arte e la vita è labile.

Per chi, come la sottoscritta, nutre un grande amore per il balletto, leggere un libro come questo – corredato di bellissime fotografie, stile album dei ricordi – potrebbe rivelarsi un’esperienza davvero emozionante, così come potrebbe esserlo anche per chi vi si avvicina da neofita. La gioia di danzare non è solo l’autobiografia di una straordinaria ballerina: è un’ode al ballo inteso come atto di libertà e viaggio alla scoperta di sé, è il racconto di un’arte incantevole, è la dimostrazione che il talento e la passione insieme all’impegno e alla fatica ripagano sempre. «Per aspera ad astra» sembra sussurrare l’autrice tra le righe… E, in effetti, questa è l’unica strada per raggiungere le stelle e diventare una di esse.

Valeria Auricchio

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